La pressione sui risultati a scuola o sul posto di lavoro; liti in famiglia; contrarietà con i colleghi. Questi sono i tipici fattori di stress che conosciamo. Ma anche lo stress può tornare utile. La pressione esterna attiva infatti una funzione naturale del corpo. Nelle situazioni eccezionali il cervello produce ormoni in grado di aiutarci a fornire prestazioni particolari. Non è un caso che le atlete e gli atleti battano i propri record personali o addirittura quelli mondiali in occasione dei Giochi Olimpici. Qui stiamo parlando di stress positivo.
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, lo stress è un problema per noi. Prendiamo un paio di esempi tipici: quando di notte non riesci a dormire bene; quando noti di essere spesso insoddisfatto e di essere spesso malato. Questi sono segnali che indicano che puoi essere sotto un forte stress. E questo è il primo passo di una percezione autonoma consapevole. In molti casi aiuta parlarne con qualcuno di cui ti fidi. Lo stress nasce dall’aspettativa di rendimento. Questa può arrivare dall’esterno, per esempio dal lavoro o dalla scuola o anche a causa di aspettative troppo elevate che tu stesso hai.
Come puoi cambiare le cose? Solo se sei focalizzato sui tuoi obiettivi riesci a valutare facilmente le cose che ti riescono bene. Per esempio, quando all’inizio della giornata vedi il lavoro davanti a te come una montagna e alla sera ti rendi conto di aver fatto tutto. Può aiutare anche un complimento da parte di una o un collega. Agisci più spesso sulle parole di incoraggiamento e ringrazia, si tratta di motivazione. È sempre importante che tu trovi il giusto equilibrio al lavoro o a scuola, in modo da consentirti di rilassarti. Qualsiasi tipo di sport può esserti di aiuto.